Che la pandemia da COVID-19 stia colpendo in modo profondo il mondo del lavoro e milioni di lavoratori e lavoratrici ormai è chiaro, e i numeri non fanno altro che dimostrarlo.

Ovviamente l’urto varia da settore a settore, e anche chi non perde l’occupazione si trova a dover fare i conti con una progressiva e costante mutazione. Tutti i rapporti statistici confermano, infatti, una riduzione netta dei posti di lavoro a scapito, principalmente, di donne e giovani. Il taglio maggiore riguarda i contratti a tempo determinato; quelli in scadenza, nonostante la possibilità offerta dalla legge, non sono stati rinnovati, mentre quelli che sarebbero serviti per assicurare la stagionalità dei servizi non sono stati attivati.

Un altro punto che è stato sottovalutato e che non dovrebbe essere cosi, è l’aumento ricorso al part time, che oggi interessa il 30% del lavoro dipendente. Il tempo parziale, ovviamente si riflette sugli stipendi, che si stima sono in riduzione di circa un terzo.